Il male italiano: ci indignamo in fretta, ma poi…

| buttato dentro il 19 Aprile 2005 | alle ore 17:23 | da | nelle categorie politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Il premier fa leggi per sé per i primi due anni di governo e forse più. All’inizio tutti gridano allo scandalo, persino i politici a lui più vicini votano a favore con sdegno. Dopo due giorni, tutto come prima.
La classe dirigente ruba a destra e a sinistra, utilizza la posizione e i denari per avvantaggiarsi a spese del popolo-pecora: indignazione generale dalle 2 alle 36 ore successive al fatto. Poi, tutti rieletti.
Un omicida che occulta un cadavere per anni è cuccata, finalmente. L’opinione pubblica si indigna. Due anni dopo la pena gli viene quasi dimezzata. Nessuno fiata.
Un partito porta avanti idee xenofobe e elitarie da sessant’anni, è al governo e il popolo-pecora continua a sostenerlo: ha fatto tanto per noi poveracci. (se siete ancora poveracci non è che abbia poi fatto molto…)
Siamo in un Paese in cui si può truffare impunemente, si può essere eletti in Parlamento dopo una condanna penale ma non si può fumare una sigaretta. Si può uccidere il proprio figlio, la propria madre e il proprio marito e si è condannati a meno anni di reclusione rispetto a quando si fa pipì su un vaso di fiori.



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