Vittorie dell’ignoranza e dell’ignavia (?)

| buttato dentro il 30 Maggio 2005 | alle ore 20:24 | da | nelle categorie politica | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Si è svolto ieri il chiacchieratissimo, a livello di bar, referendum confermativo sulla cosiddetta Costituzione Europea. Ha vinto, come previsto, il NO. Che ha trionfato appoggiato da chi si opponeva ad un testo ottuso appoggiato e trainato sull’onda dell’ignoranza della destra di “la France deviendra une province de l’Empire” e delle sinistra “non non non, l’UE est trop libérale” e dei “j’ai pas compris rien du tout”.
In Italia, il referendum sulla fecondazione assistita sta vedendo la “santa allenza” vacanzieri-astensionisti-cattolici-menefreghisti. Qualcosa non va se torniamo ad essere cugini solo in questi momenti…
È estermamente triste che un NO francese, che ci poteva stare benissimo per la complessità della materia, l’imposizione dall’alto e la mancata comunicazione alle masse del progetto di integrazione europea, sia diventato un moto di trionfo per Le Pen e il suo provincialismo Bossiano, per il quale la Francia è il massimo dello scibile umano mentre conterà via via di meno proprio per questo risultato, e sia diventato un successone per la sinistra che voleva una costituzione più centralista e meno poteri agli Stati, per un’Unione più snella e funzionale. Le masse rese ignoranti da una campagna presidenziale e governativa per informarle boicottata e tacciata di truffaldinità dale opposizioni hanno fatto probabilmente la scelta sbagliata in base ad un atteggiamento sbagliato.
Ora sarebbe sperabile che l’Unione (Europea) faccia una manovra correttiva e non continui con questo testo scialbo che non accontenta nessuno. Il compromesso sbagliato di un’assemblea nata male non deve condizionare 300 milioni di europei a scegliere il meno peggio per loro. Ma ormai lo slancio c’è, Berlusconi e Blair si opporrano ad un rallentamento e la Francia tra qualche anno si mangerà la mani.
In Italia il discorso è diverso, ma alla fine il risultato non cambierà: vincerà inesorabilmente l’astensionismo, grazie soprattutto a chi non ha capito niente, a chi andrà al mare o in montagna, a chi ritiene di non doversi interessare alla materia. Chi vorrebbe votare NO è tentato dall’astensione, sicuramente un comportamento più opportunista e più semplice da attuare che trascinarsi al seggio tra 30°C e un’umidità che ad uscire di casa prima che ricordare cosa ha detto la Chiesa (che, come ad una mamma, se le si disubbidisce poi si hanno sensi di colpa, o almeno così Ruini sostiene) penserà che un sombrero, una sdraio e una bibita ghiacciata siano decisamente più rinfrancanti che una croce su un NO. Andate a votare, per carità!!



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