Letterina al Senatùr

| buttato dentro il 22 Gennaio 2006 | alle ore 20:36 | da | nelle categorie politica, storie di vita vissuta | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Carissimo Umby,

Come stai? Spero bene, soprattutto dopo tutto quello che ti è successo. Sempre in forma, noi leghisti…
Volevo sottoporti i miei problemi degli ultimi tempi. Da quando mi sono trasferito a Milano, la grande città, pur essendo sistemato alla stregua di un banale immigrato clandestino in una sporca bettola per poveri provinciali, vivo bene e sono piuttosto felice.
Le mie beghe sono cominciate solo nell’ultimo mese, quando ai tre ariani coinquilini precedenti (una ragazza francese, parbleu la France!, un omino canadese e uno spezino) si sono sostituiti tre terronacci della peggior specie.
Voglia di fare zero, lasciano sempre i piatti sporchi… per non parlare del bagno, in cui le stratificazioni geologiche dello sporco risalgono ormai agli anni di Napoleone. Insomma, si barcamenano alla bell’e meglio per rovinare il nostro tanto amato e produttivo nord.
Mi tocca lavare accuratamente le stoviglie prima di usarle, e per evitare malattie veneree, procedere alla disinfezione dei servizi igienici; infine, restare in casa il meno possibile per non contaminare il mio DNA di puro nordico con il loro effluvio sudista.
Spero che tu con i tuoi potenti mezzi mi possa aiutare, sono veramente disperato. Mi accontenterei di una sistemazione anche provvisorio, nei limiti della dignitosità. Grazie anticipatamente.

Alessandro Mano

PS: salutami quel buontempone di Roby Maroni e digli che quando passa per la Grande Mela meneghina ci andiamo a bere un cafferino insieme in qualche bel posticino…

Eh eh eh eh… Non mi sono bevuto il cervello… Ovviamente sono sarcastico. La situazione è esattamente l’opposto di quella che ho tratteggiato.
Da quando francese e canadese hanno levato le tende, mi sono accorto di non essere mai stato così felice di essere italiano. Cittadino di un’Italia tutta intera.
Francesi e canadesi, statevene a casa o cambiate abitudini, che qui siamo tutti inalberati e potremmo ricorrere alle mani… Non c’è Bossi che tenga



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