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buttato dentro il 20 Gennaio 2013 |
alle ore 14:09 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio albert laniece, elezioni, ghigo renzulli, laurent vierin, litfiba, piero pelu, union valdotaine, union valdotaine progressiste |
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Alle prossime elezioni politiche ho deciso che voto Laurent Viérin alla Camera e Albert Lanièce al Senato. Poi incollo insieme le due schede e ci scrivo sopra “Litfiba tornate insieme“
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buttato dentro il 26 Maggio 2010 |
alle ore 15:51 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie articoli veri |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio aostasera, laurent vierin, mogol, premio mogol, teatro romano |
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“Questa iniziativa vuole valorizzare la cultura popolare perché non sprofondi nel puro marketing“: Giulio Rapetti Mogol è orgoglioso della sua creatura che, con il supporto organizzativo dell’Assessorato all’istruzione e cultura della Regione Valle d’Aosta, è giunto alla terza edizione. I testi in gara sono cinque, e la serata di premiazione, ad ingresso gratuito, sarà giovedì 3 giugno al teatro romano di Aosta, alle 21.15. Buona lettura su AostaSera.it…
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buttato dentro il 6 Settembre 2007 |
alle ore 17:53 |
da Alessandro Mano |
nelle categorie aosta, politica |
parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio autonomia, bilinguismo, francese, istruzione, jovençan, laurent vierin, roma, union valdotaine, valle d'aosta |
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L’assessore all’istruzione e cultura della regione Valle d’Aosta, Laurent Viérin, ammette: «Io credo che la Valle d’Aosta debba potenziare il suo bilinguismo, e che diventi un bilinguismo reale e non solo di facciata».
Apriti cielo! Se ne sono accorti anche loro, gli unionisti…
Potrebbe essere, anche se inconsapevole per Viérin, che verrà al più presto appeso per gli alluci ad un’arolla di Jovençan, la svolta. Fino ad ora, mai nessun governante valdostano locale aveva ammesso che (forse) il francese era soltanto più nella bocca del palazzo e non scorreva più da tempo tra le orecchie della gente. Fino ad ora anche solo dubitare, per una certa classe politica, del fatto che tutti i valdostani sapessero il francese e lo utilizzassero (quasi) quotidianamente, era commettere un peccato capitale. Fino a questa mattina, dire che ormai il francese lo si usa solo per scopi politici e per poco altro, significava minare l’autonomia da Roma.
Ora… squillino le trombe, finalmente un piccolo velo di ipocrisia (per sbaglio) è stato levato. Però, il mio grosso timore è che, come sempre, le parole dell’assessore siano strumentalizzate dai “nemici” politici che l’Union Valdotaine ha creato dai propri embrioni. Bene, cari… voi avete sempre fatto lo stesso fino all’altro ieri, bisogna avere la schiena dritta e un minimo di coerenza per indicare le dita sporche di nutella degli ex compagnucci politici… evitate di ergervi a paladini della “vera valdostanità” tutte le sante volte…
Grazie
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