Il Prof., la salita, il tavolo in rovere

| buttato dentro il 23 Maggio 2004 | alle ore 23:08 | da | nelle categorie aosta, sport, storie di vita vissuta, stra-cult | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Aosta, domenica 23 maggio 2004.
Ore 8:00 Sveglia. Dopo le tribune elettorali su MTV, la giornata non può che migliorare. Abbondante colazione e via in sella… Magari… Avessi le gambe sarebbe l’ideale… Invece mi accontento di un primo tratto di salita in macchina per alleggerire la fatica… e magari svegliarmi un po’…
Ore 9:05 Primo incontro. “Mannaggia la miseria, sei solo qui!” Va bene che vai al doppio di me, ma io sono in macchina… Eh eh…
Incontro Matteo ad inizio salita, proprio poco oltre Aosta, che soffre, al contrario di me e della mia auto, la salita. “OK, vi raggiungo su…”
Ore 9:15 Secondo incontro?? Sì, in effetti quel ciclista appoggiato ad un paracarro ad Etroubles era proprio lui… Il mitico Prof. Sergio Servadio da Pisa… E la sua macchina targata Firenze (e l’odio secolare? Un vero pisano avrebbe verniciato la targa trasformando la F in P…) con il telaio in frassino sul tetto… Vabbè, aspettiamo per essere sicuro che sia proprio lui… Mentre vago per le montagne valdostane mi accorgo che fuori dal tepore dell’abitacolo ci sono solo 5°… Ecco perché la chiamano Coumba Freida… In compenso il cielo è perfetto, non una nuvola a cercarla con pazienza…
Ore 9:30 Secondo incontro. Sotto Saint-Rhemy, il ciclista vecchio stampo Sergio e il ciclista senza stampo, il sottoscritto, finalmente vengono a contatto. Lasciata l’odiata (in genere) ma amata (stamattina, con questo freschetto e questa salita evitata…) quattroruote inforco finalmente la bici. Quattro chiacchiere col Prof. su questioni universitarie varie e decidiamo di portarci avanti. Matteo tanto ci ribecca… Continua…