Sulla riapertura dei mercati (solo alimentari e prodotti agricoli) da domani è venuto fuori un vespaio, sui social e fuori (non nei bar, perché sono chiusi).
Domani ci sarà un (uno) banco ad Aosta.
Martedì saranno tre (tre).
Mia opinione non richiesta: sono all’aperto, sono a distanza. Non capisco quale sia la differenza rispetto a fare un’ora di coda davanti ai supermercati e poi passare a una spanna dagli altri tra le corsie. Boh.
Qui a Valgrisenche, 190 abitanti, c’è una consigliera comunale, Giulia Bozzola, che vive a Cordenons, in Friuli. A più di 550 chilometri. L‘altro giorno hanno fatto il Consiglio comunale in videoconferenza, e ha potuto partecipare anche lei.
Lei era in una stanza, ma era a Valgrisenche. Il marito, assessore di Cordenons, era in quella vicino, riunito su Skype con la sua giunta.
Cose del genere, ce le sognavamo fino a due settimane fa, e come mi ha raccontato il sindaco Riccardo Moret «non pensavamo di essere in grado di farle».
Possono essere piccoli passi per tutti, in questo momento difficile.
Capita pure che, con il coronavirus fuori dalla porta di casa e un’emergenza mai vista, tu ti faccia delle risate galattiche e inattese.
Ieri sera, da Diego Bianchi, il buon Memo Remigi non c’era: è a Courmayeur. A Propaganda Live ha mandato un video con il riassunto settimanale della sua vita montana. Oggi l’ho chiamato e mi sono fatto raccontare. Devo dire che fa morire dal ridere? No, non serve. «Aiuto anche i vicini e chi non può andare a fare la spesa al supermercato: sono un giovane ragazzo che aiuta le vecchiette».
Per me, memorabile. Grazie, Memo
Ci sono i “collaboratori felici”, perché guadagnano per un pezzo quello che un comune mortale guadagna in un mese.
Ci sono co.co.co. che sognano di diventare “articolo 1”.
Ci sono freelance che mentre scrivono un comunicato per un cliente, girano sedici foto a un altro cliente, poi fanno un video per un terzo cliente e un articolo per un mensile. E non cambierebbero la loro vita per nessun motivo.
Ci sono precari che stanno alla scrivania delle redazioni e fanno il giornale, ma non hanno un contratto a tempo indeterminato, a volte neanche a tempo determinato, a volte neanche un contratto e basta.
La galassia dei lavoratori autonomi, giovedì a Roma, mi ha votato per rappresentare tutte queste esigenze e sensibilità nella commissione contratto. Continua…
Questa è una notizia che fa schifo.
Fa impressione. Non si può pensare a una cosa del genere.
È una merda gigantesca, che resterà come un’ombra per anni su un piccolo paese che fuori dalla Valle quasi nessuno conosce.
E qui non ci si può credere, la gente ora realizza e dice “ma va là”.
Ancora di più adesso mi fa ribrezzo chi tifava per il commissariamento di Aosta. La ‘ndrangheta non è una questione di buona o cattiva amministrazione, di bagatelle locali e di scelte che scontentano il cugino o il cognato. È la ‘ndrangheta.
Pochi giorni prima di Natale dovevo intervistare l’assessore ombra Stefano Aggravi. Ero in libreria e allora gli ho preso un libro su Greta Thunberg: so che la ama.
Lui ha ricambiato la vigilia, con Vittorio Feltri.
Beh, è un libro godibile, ricco di aneddoti e soprattutto che non avrei mai letto in vita mia.
Beh, mi ha fatto venire il nervoso un paio di volte per alcuni modi di fare lontani dalla mia idea di giornalismo, ma quello ci sta.
Tutto questo per dire grazie anche a Tcheunne.
Per il prossimo Natale rinnoviamo.
Che io sia scemo, ormai credo lo sappiate tutti. O che lo abbiate intuito.
Poi ci sono le volte che le persone hanno tanta pazienza e mi assecondano pure.
Per farla breve, quest’anno vado alla presentazione della Fiera di Sant’Orso, vedo il manifesto e dico all’autrice, Annie Roveyaz: «Sì, ma manca qualcosa».
Lei mi prende subito sul serio: «Nooo, cosa?» tra lo spaventato e l’affranto.
«Guarda qui! – e le indico lo spazio vicino all’Arco d’Augusto -. Manca un diplodoco!».
Arriva il primo giorno della Fiera, 1.100 artigiani invadono le strade di Aosta. Io vado a prendere un manifesto, passo al suo banco e me lo faccio aggiungere.
Così adesso è completo. Guardate che carino. Si vede che Annie ha avuto quasi dieci giorni per allenarsi nel disegno giurassico. Grazie!
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