Attitudini politiche #02

| buttato dentro il 21 Febbraio 2008 | alle ore 19:30 | da | nelle categorie giornalismo, politica | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , | se hai qualcosa da dire leggi il commento e aggiungine un altro » |

Annunci bugiardi, ripresi a tutta pagina: Bondi, non sarà candidato chi ha procedimenti penali in corso. Tutti ci credono, parlano di svolta. La gente della strada sospirerà: “finalmente“. Poi, ecco la postilla bondiana: “esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un’origine di carattere politico“. In pratica, a discrezione dell’imputato: che si dichiara, per tradizione, sempre innocente e perseguitato.


Curzio Maltese – I padroni delle città – Un libro anti-qualunquismo

| buttato dentro il 20 Febbraio 2008 | alle ore 12:58 | da | nelle categorie aosta, cultura, giornalismo, milano, recensioni | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

I padroni delle città smonta i luoghi comuni più cari alla “politica da bar” e all’antipolitica. Non «E’ tutto un magna magna» e «Destra e sinistra, uguali sono» soltanto a Roma, nelle stanze del potere. In provincia il colore politico conta come un nano su un parquet della pallavolo: è folklore, ma poco altro.
Curzio Maltese, komunistaccio di Repubblica, percorre un viaggio da sud a nord tra i principali capoluoghi italiani, raccontando dove sta il potere in ognuno di essi. Potere che spesso non sono politica e religione, come ci fanno credere sempre i politici e i religiosi stessi, ma è un puzzle di economia, finanza, società e cultura.
Maltese, nell’introduzione, premette di aver ricevuto le inevitabili tonnellate di critiche per ogni sua tappa, da gente che voleva dire la sua, da amministratori che lamentano l’assenza di riferimenti “al bel mare” o la cattiva mano del cronista calcata proprio sulla criminalità sopita o sul malaffare divenuto ormai abitudine. Anche la stampa, soprattutto quella locale, nelle varie tappe si è scagliata contro “lo straniero in patria” che “viene qui, sta due giorni in un albergo di lusso e pretende di capire meccanismi decennali e consolidati“.
Ma il quadro che ne esce, è verosimile e realistico. L’ho toccato con mano, leggendo con cura particolare i capitoli dedicati ad Aosta e Milano, città che ho vissuto, e a Torino, Genova, Firenze, città che ho conosciuto (per le altre, fare il turista disinteressato un paio di volte non basta per poter dire che si conosce una città).
Leggendo, sembra di viaggiare. Ogni città è ben caratterizzata, non manca mai un riferimento emotivo (odori, sapori, colori) e un inquadramento generale, ma si arriva rapidamente al nocciolo delle questioni: i problemi sono inquadrati rapidamente, ma con profondità. A portarli all’occhio del cronista sono la politica (maggioranza o opposizione, comune o provincia poco importa), l’imprenditoria, la solidarietà, la classe operaia o quella borghese-colta. Ne emerge un quadro in cui spicca la capacità della società italiana, composita e frammentata, di aver dato il meglio di sé in mille maniere diverse, e di aver dato il peggio di sé sempre nella stessa maniera: la sete di soldi, la corruzione, l’etica dimenticata. Continua…


Giornalismo d’assalto – Raccontare la rapina

| buttato dentro il 14 Febbraio 2008 | alle ore 14:12 | da | nelle categorie aosta, giornalismo | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

“Degli uomini hanno fatto irruzione con guanti che non lasciano impronte e torce luminose“.
Appena sentita al Tgr…


La pensione ci vuole, ogni tanto…

| buttato dentro il 4 Febbraio 2008 | alle ore 20:16 | da | nelle categorie aosta, giornalismo | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Ieri, Eugenio Scalfari sulla Repubblica, nella solita messa cantata della domenica, lunghissima e con pochi concetti, pure confusi, è riuscito a parlare dell’insorgenza contro la TAV in Valle d’Aosta. Ora, ad 84 anni, non sarebbe davvero l’ora di passare la mano?


Sbarramenti elettorali, inutili come le tonsille

| buttato dentro il 24 Gennaio 2008 | alle ore 20:02 | da | nelle categorie giornalismo, politica, web | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |

Mentre al Senato succede di tutto, nella blogosfera italiana tutti scrivono di tutto, i giornalisti sparano qualsiasi cosa che gli passi per la testa, e Ferrara è sempre più intelligente, una delle convinzioni più trasversali è che serva assolutamente una nuova legge elettorale con sbarramenti più alti.
Balle.
Balle.
Balle.
I piccoli partiti non hanno senso, ma alle elezioni sono deboli. E’ dopo che diventano forti. E ancora più forti lo diventano se alle elezioni non esistevano.
Scissioni, nuovi partiti, gruppo misto, singoli deputati dissidenti, sono loro il problema: e non c’è soluzione, se non un cambiamento profondo nell’etica politica, per tagliar loro la testa. Anche se Follini, Dini, De Gregorio, Fisichella, Pozzi (Moana) e Casini si presentassero insieme, si dividerebbero inevitabilmente dopo. Non serve una laurea o un posto da direttore di giornale, per capirlo…


Trattatello senza pretese sui media moderni

| buttato dentro il 8 Gennaio 2008 | alle ore 20:10 | da | nelle categorie cultura, giornalismo, psico, web | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi i 7 commenti e aggiungine un altro » |

Pierpaolo, un anziano rocker valdostano che si sta finalmente laureando, mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul “rapporto tra i media tradizionali, il web e i blog“. Ora, lui starà già pensando da giorni «‘sto stronzo di Alessandro Mano parla parla, ma si è dimenticato di quagliare».
E io sto pensando da giorni «non sono assolutamente in grado di scrivere su di un argomento così complesso, data la mia esperienza limitata e piuttosto strana».
Venendo al punto, ciò che avrei scritto, se lo avessi fatto, sarebbe suonato più o meno così: Continua…


Passatempi

| buttato dentro il 2 Gennaio 2008 | alle ore 19:21 | da | nelle categorie giornalismo, notizia del giorno | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , | se hai qualcosa da dire scrivilo qui » |

Prodi e Zapatero hanno deciso di iniziare l’anno rimpallandosi dati su chi ce l’ha più lungo, il PIL. Proprio niente di meglio da fare? E voi della stampa, un sonoro chissenefrega benaugurale, non potete proprio indirizzarglielo?


Cacca dentro e fuori

| buttato dentro il 13 Dicembre 2007 | alle ore 12:55 | da | nelle categorie cultura, giornalismo, tivì | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |

Un sunto sulla vicenda Luttazzi-Ferrara-La7 lo ha fatto mio padre, pur non avendola seguita per nulla: «Ferrara ha il letame nella testa».

Nell’immagine – non lasciatevi ingannare – del cioccolato.


Discorsetto banale

| buttato dentro il 12 Dicembre 2007 | alle ore 14:55 | da | nelle categorie economia, giornalismo, notizia del giorno | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , , , , , , , , , | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |

Due giorni di sciopero dei Tir bastano per mettere in ginocchio l’Italia.
«Tutti precettati», tuona il Governo.
«Precetta tua sorella», rispondono i camionisti.
Il vero problema che questo sciopero ha sollevato, ma nessuno pare essersene accorto, è che dipendiamo in tutto e per tutto da una categoria. Senza i taxisti, si vive. Senza metropolitane e bus, si vive. Senza medici, visto che sono persone responsabili, si vive. Senza treni, si vive meglio. Sembra una cosa ovvia, ma nessuno l’ha ancora affrontata. Nè quel suonato di Beppe Grillo, che ha di meglio da fare per farsi soldi, né ministri, né giornalisti.
Senza Tir non si vive, tutto va a gambe all’aria, e non ci sono soluzioni alternative che tengano. Il “just-in-time” professato dall’economia occidentale è KO in Italia, Paese dipendente dal trasporto su gomma e senza una sola alternativa che sia valida: l’assenza di magazzino ha svuotato il poche ore benzinai e supermercati. Il trasporto su rotaia non esiste, ma nessuno pensa di incentivarlo: meglio la gomma, certo. Ma se un giorno i camionisti si svegliano col piede sbagliato, restiamo tutti a piedi e “senza” cibo.
Non sarebbe ora, invece di cercare semplicemente di metterci una pezza, di ripensare il sistema di trasporto e consegna perlomeno dei beni di prima necessità? Non si tratta di tagliare fuori una categoria, ma di sfilarle lentamente di mano il coltello, che ha saldamente dalla parte del manico.
Anziché fermarsi al problema attuale (“facciamo ripartire i Tir al più presto”), pensiamo al futuro (“come faremmo senza Tir”): e se un giorno a scioperare non saranno i Tir, ma il petrolio?

Nell’immagine, la festa del camionista, il cui motto recita “un partner insostituibile per l’economia del paese”.


Con quella pettinatura lì, non si può essere che stronzi

| buttato dentro il 6 Dicembre 2007 | alle ore 14:54 | da | nelle categorie giornalismo, web | parlando di gioiosi argomenti quali ad esempio , | se hai qualcosa da dire leggi i 2 commenti e aggiungine un altro » |

E’ scomparso

Danilo Coppola
di anni 40 – immobiliarista

Ne dà il triste annuncio La Repubblica.